Parigi-Nizza 2017, volata imperiosa di Colbrelli! Battuti Degenkolb e Démare – Porte staccatissimo

Finalmente Sonny Colbrelli nel WorldTour. Il velocista bresciano domina la volata della seconda tappa della Parigi – Nizza 2017, partendo lungo e resistendo al rientro dei rivali. Partito a oltre duecento metri dalla linea d’arrivo, il corridore della Bahrain – Merida sovrasta Arnaud Démare (FDJ), che a fatica ne prende la ruota, riuscendo poi festeggiare a braccia alzate, con la rimonta di John Degenkolb (Trek-Segafredo) che si ferma ad oltre una ruota dall’azzurro.

Anche oggi, complice un cielo che vuole farsi sentire, la giornata è dantesca. Non è tanto il vento, ma la pioggia a fare selezione. I primi attaccanti non riescono a fare la differenza, ma la grande velocità porta il gruppo a spezzarsi sin dalle prime fasi di corsa. Questa volta i grandi favoriti non vogliono farsi sorprendere e si trovano davanti, così come gli uomini della FDJ che provano nuovamente a fare il colpaccio. Assistiti da corridori Lotto Soudal e Katusha – Alpecin, i francesi alzano il ritmo e dopo appena trenta chilometri di corsa davanti sono neanche in trenta.

Alcuni attaccanti ci provano ancora, tra i più attivi Romain Hardy (Fortuneo-Vital Concept) che passa per primo al GPM, ma già dal successivo traguardo volante il gruppo è compatto e Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors) ne approfitta per guadagnare due secondi con gli abbuoni conquistati passando in seconda posizione. Il gruppo intanto è sempre più spezzato, fino a dividersi in addirittura sei tronconi. Davanti si continua a grande velocità e se in una prima fase la situazione sembra potersi stabilizzare quando il secondo e terzo troncone si riuniscono, la situazione cambia di nuovo quando dal primo gruppetto perdono contatto alcuni grandi nomi come Richie Porte (BMC), Alberto Contador (Trek-Segafredo), Dan Martin (Quick-Step Floors), Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin) e Sergio Henao (Sky).

Se gli ultimi due riescono a rientrare rapidamente, ben supportati dalle rispettive squadre, ben diverso il destino degli altri, sopratutto dell’australiano, che scivola sempre più indietro, con i suoi compagni che non possono fare nulla per aiutarlo. Inizialmente riuscito a restare davanti, Warren Barguil (Team Sunweb) rimane vittima di una foratura e perde contatto, mentre la presenza dei velocisti rende difficile conciliare le esigenze di tutti. Difficile trovare infatti qualcuno che possa tirare da così lontano fra John Degenkolb (Trek-Segafredo), Alexander Kristoff (Katusha-Alpecin), Tony Gallopin e André Greipel (Lotto Soudal), Julian Alaphilippe e Marcel Kittel (Etixx-QuickStep), Gorka Izagirre (Movistar), Timo Roosen e Maarten Wynants (LottoNL-Jumbo), Arnaud Démare, Rudy Molard e Marc Sarreau (FDJ), Alexey Lutsenko (Astana), Christophe Laporte e Cyril Lemoine (Cofidis), Warren Barguil e Sam Oomen (Team Sunweb), Ben Swift (UAE Team Emirates), Sam Bennett (Bora-hansgrohe) e Gatis Smukulis (Delko Marseille). Alcuni uomini ci sarebbero, ma non hanno capitani per cui lavorare.

Il secondo gruppo, nel quale non c’è Porte ormai naufragato, riesce così ad organizzarsi e rientrare, recuperando i quasi due minuti accumulati fino ad riprendere la testa della corsa a 57 chilometri dalla conclusione. A quel punto nasce una nuova corsa, con Sven Erik Bystrom (Katusha-Alpecin), Tony Gallopin (Lotto Soudal), Maarten Wynants (LottoNL-Jumbo), Marc Sarreau (FDJ) e Evaldas Siskevicius (Delko Marseille-Provence KTM) che ne approfittano per cercare di anticipare l’azione dei velocisti. A loro si unisce, dopo qualche chilometro di inseguimento solitario, anche Philippe Gilbert (Quick-Step Floors). Inizialmente il gruppo lascia andare, fino a far salire il ritardo oltre i 90 secondi. Ma la presenza soprattutto di Gallopin, potenziale uomo di classifica, fa sì che dietro si cominci a tirare con maggiore convinzione. Gilbert e Gallopin guadagnano qualche secondo al traguardo volante, ma il distacco è sempre più ridotto, fino a scendere a 30 secondi a 20 chilometri dall’arrivo.

A quel punto Gilbert decide di muoversi da solo, staccando tutti i suoi compagni di avventura per un’azione solitaria. Il vantaggio del campione belga sale fino ai cinquanta secondi, mentre gli altri vengono rapidamente ripresi. Nel tratto in falsopiano l’ex iridato fa valere le sue doti al passo, ma dietro c’è sempre migliore organizzazione e diventa sempre più difficile per lui. Uomini Bahrain – Merida, Katusha – Alpecin, Trek – Segafredo e FDJ si alternano per tenerlo a debita distanza, fino a costringerlo a rialzarsi a otto chilometri dalla conclusione, quando ormai il suo vantaggio è sceso nuovamente sotto i trenta secondi.

A quel punto, dopo una naturale fase di rallentamento, durante la quale prova ad allungare invano Alexey Lutsenko (Astana), in gruppo sono le squadre dei velocisti ad organizzare il loro variopinto spettacolo. A nulla portano le azioni di Kristijan Koren (Cannondale-Drapac) e Michael Albasini (Orica-Scott), la volata è ineluttabile, soprattutto grazie al lavoro di LottoNL – Jumbo, Katusha – Alpecin e FDJ, che si presentano come le formazioni forti nell’ultimo chilometro. Davide Cimolai scorta Démare fino ai 250 metri dal traguardo, ma prima che il francese possa scattare si muove Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida). La maglia gialla cerca di prenderne la ruota, ma il bresciano ne ha più di tutti e sfida il vento contrario sino al traguardo, dove festeggia a braccia alzate il suo primo successo nel WorldTour.

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